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Pavimento in laminato: informazioni utili

Pavimento in laminato: cosa sono ?

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I pavimenti in laminato non sono parquet in legno, ma sono in grado di riprodurre fedelmente l’aspetto delle principali essenze legnose con risultati eccellenti sul piano estetico. I pavimenti in laminato rappresentano un’ottima soluzione per godere dell’effetto legno riducendo i costi e la manutenzione.
Un pavimento in laminato è un manufatto ligneo ottenuto mediante l’unione per pressoinfusione di diversi strati di materiale con funzioni e qualità differenti.

 

COM’E’ FATTO ?

Il laminato si ottiene dalla composizione a strati per pressoinfusione di diversi materiali. L’elemento principale di un laminato, che ne assegna aspetto e carattere, è il pannello HDF (Higt Density Fibreboard) costituito da fibre di legno e da leganti a base resinosa. Il pannello HDF è l’anima del pavimento in laminato sul quale viene pressoinfusa una speciale carta che riproduce il decoro che il pavimento dovrà mostrare.

Nella stragrande maggioranza dei casi, il decoro di un pavimento in laminato riproduce le fattezze di un pavimento in legno. L’affinarsi della tecnologia di stampa fa in modo che il risultato finale imiti in modo perfetto l’effetto legno.
La tavola in laminato viene poi rivestita con un sottile film trasparente (overlay) composto da resine melaminiche, ossido di corindone e ossido di alluminio. Questa pellicola offre una grande protezione al calpestio, all’abrasione e all’usura senza modificare minimamente l’estetica del decoro.
Sul retro della tavola si applica un pannello controbilanciante per favorire il montaggio del pavimento e la stabilità.

Le tavole in laminato si dividono essenzialmente in due categorie in base al metodo di realizzazione: laminato HPL (High pressure Laminated) e laminato DPL (Direct Pressure Laminated).

 

pavimento-in-laminato-composizione

Come si vede dalla foto il materiale risulta formato dall’unione di 4 strati.

1) Uno strato inferiore che funge da sostegno e da controbilanciatura.

2) Uno strato “centrale” che rappresenta l’anima della doga, composto da fibre di legno e leganti resinosidetto HDF (high density fibreboard).

3) Sopra l’anima viene pressofusa un stampa ad altissima risoluzione, che riporta il “disegno” del legno (quindi venature ed altri particolari).

4) Infine, c’è lo strato di usura (quello che calpestiamo).
Quest’ultimo è definito Overlay, ed è composto da ossido di alluminio, ossido di corindone e resine melamminiche.
E’ una pellicola trasparente ed impermeabile che ha il compito di garantire protezione dall’abrasione e dal calpestio.

 

Pavimento in laminato: dove puoi utilizzarlo e quali sono le tipologie?

Laminato classi resistenza abrasione

Il laminato va benissimo sia per un uso domestico sia per un utilizzo al di fuori delle mura di casa, quindi ufficio ed altri luoghi aperti al pubblico (palestre, centri commerciali, magazzini…).

Ovviamente, a seconda dell’utilizzo, dovrai orientare la tua scelta sul prodotto più adatto.

In questo puoi farti aiutare dal fornitore al quale ti rivolgerai (se acquisti presso un rivenditore), oppure dall’artigiano incaricato della posa (di solito il falegname).

Comunque, per quanto riguarda le tipologie, c’è una normativa (EN 13329/00) che definisce la resistenza agli urti e all’abrasione dei parquet laminati.

Sulle scatole dei prodotti che troverai negli showroom e nei magazzini, sono riportate delle sigle che ti aiuteranno ad identificare il tipo di laminato che hai di fronte.

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I VANTAGGI DEL LAMINATO

Scegliere un pavimento in laminato è decidere consapevolmente di dotarsi di un oggetto resistente e durevole, facile da manutenere e da posare, ottimo a livello igienico e con un’ottima resa estetica.
Una soluzione efficace a prezzi sicuramente accessibili.

ECONOMICO

Il prezzo al metro quadrato di un pavimento in laminato è inferiore rispetto a quello di un pavimento in legno o in PVC. L’economicità del prodotto dipende dal tipo di lavorazione e dal materiale di cui è composto il prodotto e non va a scapito della qualità. La ricerca tecnologica sul laminato permette oggi di ottenere prodotti piacevoli, solidi e durevoli a prezzi contenuti.
RESISTENTE ALL’USURA
Le pellicole multistrato che ricoprono le tavole in laminato (overlay) proteggono il pavimento da graffi e incisioni. Difendono la fibra centrale dal calpestio: i migliori laminati hanno più strati che limitano le scalfitture da parte di agenti esterni. I pavimenti in laminato sono particolarmente adatti per rivestire ambienti commerciali e spazi pubblici di grande passaggio. Il laminato è ottimo per il rivestimento di uffici, in quanto permette alle sedie di scorrere agevolmente sulle rotelle senza risentirne minimamente.
RESISTENTE AGLI URTI
Il solido pannello centrale in fibra di legno (HDF) ricoperto dalle pellicole multistrato (overlay) fa in modo che le tavole in laminato non temano la caduta di oggetti o i danni causati da tacchi o piccole pietre. Per verificare la resistenza di un pannello in laminato potete fare affidamento alla sigla AC che accompagna il prodotto. I numeri che accompagnano la sigla indicano il grado crescente di resistenza del pavimento in laminato, AC6 rappresenta la qualità più elevata. La resistenza delle tavole in laminato dipende anche dal loro spessore, che mediamente va dai 7 ai 12 millimetri.
RESISTENTE ALL’ACQUA
I pavimenti in laminato hanno un’ottima resistenza all’umidità. Sono formati da materiale non poroso e le pellicole superficiali non permettono all’acqua di raggiungere i livelli interni. Alcuni pavimenti in laminato prevedono un sistema di ancoraggio delle tavole che ne aumenta la stabilità e la robustezza tale da garantire un dissesto della
posizione dovuto all’umidità quasi nullo.
FACILE PULIZIA E MANUTENZIONE
I pavimenti in laminato non richiedono una manutenzione costante, non devono essere oliati o riassestati periodicamente. Possono essere puliti agevolmente senza preoccupazione di intaccare il materiale. Il sistema giunzione a incastro delle tavole impedisce la penetrazione dello sporco.
INOSSIDABILE. NON CAMBIA COLORE
La posa di un pavimento in laminato, con i dovuti accorgimenti, può essere realizzata anche autonomamente. Il sistema ad incastro che unisce le tavole semplifica la posa e rende l’operazione intuitiva. Sempre più di frequente i pavimenti in laminato prevedono uno strato inferiore con proprietà insonorizzanti già integrato alle tavole, questo permette di posare direttamente le plance senza bisogno di rivestire la superficie  ed insonorizzarla.
SICURO. ANTISTATICO E RESISTENTE AL FUOCO
I pavimenti in laminato possiedono una naturale resistenza al fuoco. I pavimenti che fornisce Schiocchet Sono realizzati rispettando le normative previste dall’Unione Europea per poter essere installati su vie di fuga e in ambienti di grandi dimensioni. Determinati pavimenti sono progettati per avere proprietà antistatiche e rispettare lo standard in materia dettato dalla EN 14041.
MANUTENZIONE DEL LAMINATO
Un pavimento in laminato è pronto per l’uso immediatamente dopo la posa e non necessita di specifici trattamenti. Per effettuare la pulizia quotidiana è sufficiente un aspirapolvere o uno straccio antistatico per pavimenti. Per la pulizia settimanale si può utilizzare uno straccio umido ben strizzato con acqua tiepida. Nell’acqua è consigliabile sciogliere un detergente neutro o prodotti specifici per pavimenti laminati.
Sono da evitare cere, detergenti per parquet o prodotti da banco di igiene casa dei supermercati. L’utilizzo di prodotti non idonei, soprattutto se contenenti ammonica potrebbe danneggiare la pellicola protettiva (overlay) e consumare la superfice che garantisce la durezza e la protezione del pavimento.
ESEMPI FOTO DI TIPOLOGIE DI LAMINATO

Bonus e detrazioni fiscali ristrutturazione casa 2018

 

Ancora un anno di tempo per fruire della detrazione fiscale per interventi di ristrutturazione edilizia. La legge di bilancio ha prorogato fino al 31 dicembre 2018 l’agevolazione fiscale che avrà ancora come limite massimo 96 mila euro per unità immobiliare.

 

Bonus casa - ristrutturazione - detrazioni 2018- Immobiliare R.F. S.r.l.

Econobonus

Con la legge di bilancio le detrazioni del 65% sugli interventi di riqualificazione energetica degli edifici sono state prorogate a tutto il 2018.

La detrazione, da ripartire in 10 rate di uguale importo, è usufruibile per i seguenti interventi:
•    riqualificazione energetica di edifici esistenti
•     interventi sull’involucro degli edifici
•    installazione di pannelli solari

Per alcuni interventi quali la sostituzione degli infissi e di schermature solari la detrazione è invece del 50%. Su FiscoOggi trovate l’elenco degli interventi ammessi per ottenere il bonus.

Bonus ristrutturazioni

Confermate per l’anno 2018 anche le detrazioni per lavori di ristrutturazione edilizia. Il bonus consente di detrarre il 50% dell’importo speso, fino ad un massimo di 96mila euro. Viene concesso ai proprietari delle abitazioni, ai nudi proprietari, ai titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie), ma anche a locatari o comodatari etc. Il sito Idealista elenca nel dettaglio gli interventi per i quali sarà possibili accedere al bonus.

 

“Super bonus”

Si tratta di un bonus destinato alle parti comuni di edifici condominiali ricadenti nelle zone sismiche 1,2 e 3.  Il bonus si può ottenere in caso di lavori congiunti di riqualificazione energetica e sismica per un risparmio che va dall’80 all’85% della spesa (a seconda del grado di riduzione del rischio sismico, da una a due classe di rischio sismico inferiore).

Le detrazioni per le caldaie

Ha diritto al bonus anche chi sostituisce l’impianto di climatizzazione invernale. Ci sono però alcuni paletti: la detrazione è del 65% se il nuovo impianto è dotato di caldaie a condensazione pari alla classe A e al contempo vengono installati anche sistemi di termoregolazione evoluti, appartenenti alle classi V, VI oppure VIII. La detrazione sarà del 50% per gli impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A. Chi acquista un impianto di classe inferiore alla A non ha diritto ad alcuna detrazione.

 

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Molte misure confermate, altre introdotte ex novo. Compilare un elenco esaustivo (ma di facile lettura) delle detrazioni e dei bonus che hanno ottenuto il via libera con la legge di bilancio non è cosa facile. Abbiamo allora provato a ragionare per argomenti e, in questo caso, per luoghi fisici. In questo focus ci concentreremo sulla casa, che sia la vostra abitazione o l’appartamento in cui abitano i vostri figli. Una delle novità più interessanti introdotte con la legge di stabilità riguarda infatti proprio gli affitti degli studenti universitari fuori sede e la relativa detrazione Irpef (vedremo in seguito di cosa si tratta).

Poi ci sono, ne abbiamo già parlato più volte, le agevolazioni fiscali per chi ha necessità di effettuare dei lavori in casa e per chi acquista mobili elettrodomestici nuovi (quest’ultimo bonus è però vincolato al primo). Se dovete ristrutturare casa è il momento giusto: entrambi i bonus scadono a dicembre 2018 (è probabile che vengano riconfermati, ma nulla si sa in merito) e il risparmio è molto significativo essendo pari al 50% dell’importo. Tra le altre misure significative segnaliamo la possibilità di detrarre una parte della polizza assicurativa sulla vostra abitazione.

Ecco tutti i bonus del “pacchetto casa”.

 

 

Detrazione ristrutturazione 2018: lavori ammessi

La detrazione fiscale si applica in caso di lavori eseguiti sulla singola unità immobiliare riguardanti:

  • manutenzione straordinaria (installazione di ascensori e scale di sicurezza, realizzazione e miglioramento dei servizi igienici, sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso, rifacimento di scale e rampe, interventi finalizzati al risparmio energetico, recinzione dell’area privata e costruzione di scale interne);
  • restauro e risanamento conservativo (interventi mirati all’eliminazione e alla prevenzione di situazioni di degrado, adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti, apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali);
  • ristrutturazione (demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria dell’immobile preesistente, modifica della facciata, realizzazione di una mansarda o di un balcone, trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda, apertura di nuove porte e finestre, costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti).

Sulle parti comuni di edifici residenziali – ad esempio le fondazioni, i muri maestri, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni d’ingresso, i vestiboli, i portici, i cortili, tutte le parti dell’edificio necessarie all’uso comune, i locali per la portineria e per l’alloggio del portiere, gli ascensori – è ammessa anche la detrazione per manutenzione ordinariavale a dire lavori quali la tinteggiatura di pareti,  sostituzione di infissi, rifacimento di intonaci, tinteggiatura garage. Per i lavori sulle parti comuni degli edifici residenziali è necessaria una delibera assembleare per l’approvazione dei lavori e la ripartizione delle spese e della detrazione sulla base delle tabelle millesimali.

Tra gli altri lavori che danno diritto alla detrazione al 50% fino al 31 dicembre 2018 troviamo:

  • quelli relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, anche a proprietà comune
  • quelli finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche, aventi ad oggetto ascensori e montacarichi (ad esempio, la realizzazione di un elevatore esterno all’abitazione)
  • quelli per la realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, sia idoneo a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap gravi
  • quelli di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte ad evitare gli infortuni domestici.
  • quelli relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi. quelli finalizzati alla cablatura degli edifici, al contenimento dell’inquinamento acustico, al conseguimento di risparmi energetici, all’adozione di misure di sicurezza statica e antisismica degli edifici, all’esecuzione di opere interne.

Oltre alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, ai fini della detrazione è possibile considerare anche:

  • le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse
  • le spese per prestazioni professionali comunque richieste dal tipo di intervento
  • le spese per la messa in regola degli edifici ai sensi del DM 37/2008 – ex legge 46/90 (impianti elettrici) e delle norme Unicig per gli impianti a metano (legge 1083/71)
  • le spese per l’acquisto dei materiali
  • il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti
  • le spese per l’effettuazione di perizie e sopralluoghi
  • l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunzie di inizio lavori
  • gli oneri di urbanizzazione
  • gli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi nonché agli adempimenti stabiliti dal regolamento di attuazione degli interventi agevolati (decreto n. 41 del 18 febbraio 1998).
Detrazione ristrutturazione 2018: soggetti beneficiari

Possono beneficiare dell’agevolazione non solo i proprietari o i titolari di diritti reali sugli immobili per i quali si effettuano i lavori e che ne sostengono le spese, ma anche l’inquilino o il comodatario. In particolare, hanno diritto alla detrazione:

  • il proprietario o il nudo proprietario
  • il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
  • l’inquilino o il comodatario
  • i soci di cooperative divise e indivise
  • i soci delle società semplici
  • gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.

La detrazione spetta anche al familiare (coniuge, parenti entro il terzo grado, affini entro il secondo grado) convivente del possessore o detentore dell’immobile, purché sostenga le spese e le fatture e i bonifici risultino intestati a lui. L’agevolazione spetta anche se le abilitazioni comunali sono intestate al proprietario dell’immobile e non al familiare che beneficia della detrazione.

Detrazione ristrutturazione 2018: adempimenti

Per usufruire della detrazione è sufficiente indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.

Per fruire della detrazione è necessario che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale (anche “on line”), da cui risultino:

  • causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione
  • codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.

Al momento del pagamento del bonifico, banche e Poste Italiane Spa devono operare una ritenuta a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dall’impresa che effettua i lavori. Dal 1° gennaio 2015 la ritenuta è pari all’8%. I contribuenti interessati devono conservare, oltre alla ricevuta del bonifico, le fatture o le ricevute fiscali relative alle spese effettuate per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione. Questi documenti, che devono essere intestati alle persone che fruiscono della detrazione, potrebbero essere richiesti, infatti, dagli uffici finanziari che controllano le loro dichiarazioni dei redditi.

La ricevuta del bonifico deve essere conservata ed esibita a richiesta  insieme ad altri documenti come:

  • le abilitazioni amministrative in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori). Se queste abilitazioni non sono previste è sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui deve essere indicata la data di inizio dei lavori e attestare che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili
  • domanda di accatastamento per gli immobili non ancora censiti
  • ricevute di pagamento dell’Imu, se dovuta
  • delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese per gli interventi riguardanti parti comuni di edifici residenziali
  • in caso di lavori effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi, dichiarazione di consenso del possessore all’esecuzione dei lavori
  • comunicazione preventiva contenente la data di inizio dei lavori  da inviare all’Azienda sanitaria locale,  se obbligatoria secondo le disposizioni in materia di sicurezza dei cantieri
  • fatture e ricevute fiscali relative alle spese effettivamente sostenute
  • ricevute dei bonifici di pagamento.

Ristrutturare casa: lavorazioni, costi e possibilità di risparmio (Ecobonus!)

Avete appena comprato una nuova casa? State cercando di capire quanto costa ristrutturare completamente una casa? Quali sono i lavori che hanno un impatto alto sul costo della ristrutturazione? Quali lavori possono dare il maggior valore alla casa?

Prima o poi ognuno di noi dovrà affrontare la sfida di ristrutturare di casa. Che sia una casa appena comprata, una casa ereditata o semplicemente la voglia di rinnovare la propria casa.

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In questo articolo risponderemo a queste ed altre domande. Cerchiamo di aiutarvi a farvi un’idea e darvi delle linee guida per valutare e confrontare i preventivi. Un costo medio nella realtà è molto complesso da definire. Ogni appartamento è diverso da un altro. Lo stato iniziale può cambiare e le tipologie di lavorazioni richieste ed i materiali scelti rendono variabile il costo di una ristrutturazione completa di una casa. In ultimo, i costi cambiano da città in città.

 

Ristrutturare casa 100mq: le principali voci di costo

Prendiamo come esempio una casa da ristrutturare di 100mq, con due bagni, nella quale vogliamo fare una ristrutturazione totale:

  • Demolire e creare nuove stanze o vani
  • Rifare l’impianto elettrico, idraulico, riscaldamento, gas con le necessarie certificazioni
  • Fare la predisposizione per i condizionatori dell’aria condizionata
  • Posare nuovi pavimenti
  • Sostituire le porte e le finestre
  • Pitturare / tinteggiare casa

Quando un’impresa comunica un preventivo per i costi di ristrutturazione di una casa, in genere la variazione di costo è estremamente dipendente dalle tipologie di lavorazioni effettuate e dal livello di finitura e pregio dei materiali che vogliamo acquistare.

Ad esempio anche il costo di un impianto elettrico può variare molto in base ai punti luci previsti. Cioè, contando ogni singolo interruttore, presa elettrica, attacco tv, presa telefonica, presa rete dati, appliques a parete, luce a soffitto, invertitori, etc. Così come il costo dell’impianto elettrico dipende dal livello di tecnologia domotica e controllo remoto che vogliamo per la nostra casa.

In ultimo anche per le porte e finestre, la qualità ed il materiale scelto ha un notevole impatto per il costo finale della ristrutturazione.

Cosa significa ristrutturare completamente la vostra casa?

Quando si parla di ristrutturazione completa di una casa si intende un lavoro che cambia radicalmente l’aspetto della casa originale. In genere si affronta nel momento di acquisto di una nuova casa. Infatti i tempi di lavorazione sono lunghi ed è difficle farlo in una casa dove già si abita.

Per questo motivo è meglio fare il lavoro di rifacimento completo una volta sola dopo l’acquisto e prima di entrarci .

Per ristrutturazione completa si intende: demolire tutto quello che c’è nella casa; rifare tramezzi per creare nuovi spazi e muratura; rifare tutti gli impianti per metterli a norma(impianto termico, impianto elettrico, impianto idraulico, impianto di condizionamento, impianto TV e dati, impianto di allarme, impianto di videosorveglianza); richiedere le certificazioni della effettiva messa a norma; rifare i pavimenti; rifare la tinteggiatura delle pareti; rinnovare la cucina ed i bagni; se si riesce, anche le nuove porte e finestre per un maggior risparmio energetico.

 

Quanto costa ristrutturare completamente una casa al mq?

Analizzando i costi per una ristrutturazione completa, la media al metro quadro varia tra 400€ fino ad 800€ al metro quadro. Ristrutturazione - Econobonus- detrazione fiscale - impresa edileIn base alla qualità dei materiali e delle finiture.

Ovviamente non consideriamo una ristrutturazione con finiture e materiali di lusso, altrimenti possiamo fare dei lavori senza limiti di prezzo.

 

Come risparmiare sui costi per ristrutturare completamente una casa di 100mq

Ipotizziamo di ristrutturare completamente la nostra casa di 100mq e che abbiamo ricevuto un preventivo di 80.000 euro tutto incluso. Quindi con un prezzo medio di 800€ al metro quadro.

Se vogliamo calcolare il costo reale, è opportuno considerare le detrazioni fiscali in ambito edilizia 2017. Le detrazioni del 2017 permettono di risparmiare fino al 50% sui costi di ristrutturazione fino ad un massimale di 96.000€ .

Quindi se facciamo i lavori tutti nel 2017, per usufruire dell’agevolazione fiscale del 50%, possiamo portare in detrazione l’intero importo di 80.000€ della ristrutturazione. Andremo a recuperare il 50% in 10 anni, cioè 40.000€. Questo porta il costo medio reale per una ristrutturazione completa di casa a 400€ al metro quadro.

 

Risparmiare fino al 50% sui costi di ristrutturazione di casa

Con i diversi incentivi fiscali attualmente in vigore è possibile risparmiare sulle spese sostenute per la ristrutturazione di casaEnergy saving - wood and earth

In particolare per gli anni 2017 e 2018, si potranno portare in detrazione al 50% le spese per la ristrutturazione edilizia, con un massimale di 96.000 euro, recuperabile in 10 anni sull’irpef.

Ipotizziamo di nuovo i 500€ al metro quadro per ristrutturare il nostro appartamento di 100mq: sfruttando la detrazione del 50% sulla ristrutturazione di casa, il costo medio finale per i lavori sarà di 250€ al metro quadro. Volendo prevedere anche i materiali, il costo scenderebbe a 500€ al metro quadro.

Per avere il quadro preciso, non resta che chiedere ad una impresa che ha tutte le certificazioni a norma, un preventivo gratuito per la ristrutturazione di casa con la detrazione del 50% dei costi.

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Le altre agevolazione fiscali per ristrutturare e rinnovare casa

In aggiunta alla detrazione del 50% per la ristrutturazione di casa, puoi usufruire dell’iva agevolata al 10% sui costi. Per chi non può scaricare l’iva, si tratta di un importo significativo.

Altri agevolazioni possono essere sfruttate per poter completare il rinnovamento della casa, quali il Bonus Mobili per comprare mobili e di grandi elettrodomestici di classe energetica elevata con una detrazione del 50%, prorogata al 2017

Attenzione, però: non è possibile cumulare i benefici della ristrutturazione edilizia con quelle dell’agevolazione fiscale Ecobonus sul risparmio energetico. Per questi interventi di riqualificazione energetica della casa si potrà fruire soltanto dell’uno o dell’altro beneficio fiscale.

 

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Legge di stabilità 2017: tutte le agevolazioni e benefici fiscali per la casa

La manovra economica del 2017, ormai divenuta legge, contiene delle importanti agevolazioni che interesseranno chi nel corso di quest’anno deciderà di acquistare, ristrutturare o mettere in sicurezza una casa.

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Energy efficency

Vediamo quali sono le misure già esistenti che sono state prorogate e le novità

 

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Ristrutturazioni, avanti per tutto il 2017 con il bonus 50%

Quindi, ci sarà un anno in più per usufruire delle detrazioni del 50% sugli interventi di ristrutturazione. La legge di bilancio 2017, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, ha prorogato al 31 dicembre 2017 la possibilità di detrarre dall’Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) il 50% delle spese sostenute per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni dei condomìni.

La legge ha prorogato anche il Bonus Mobili per l’arredo di abitazioni che sono state oggetto di interventi di ristrutturazione e ha introdotto il Bonus Alberghi per la riqualificazione delle strutture ricettive.

Detrazione 50% per le ristrutturazioni

La detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2017, fino ad un tetto massimo ammissibile di 96mila euro, spetta per gli interventi di:
– manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale;
– manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali;
– ricostruzione o ripristino degli immobili danneggiati dalle calamità naturali, a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza;
– acquisto e costruzione di box e posti auto pertinenziali;
– eliminazione delle barriere architettoniche;
– installazione di dispositivi anti-intrusione;
– cablatura e riduzione dell’inquinamento acustico;
– acquisto e installazione di impianti fotovoltaici;
– messa in sicurezza dal punto di vista sismico (la legge ha introdotto il sismabonus, che scade il 31 dicembre 2021 e permette di avere incentivi maggiori in base ai risultati raggiunti);
– bonifica dall’amianto;
– installazione di sistemi anti-infortunio.

Sono inoltre detraibili al 50% anche le spese, fino a 96 mila euro, per l’acquisto di edifici residenziali ristrutturati dalle imprese di costruzione.

pagamenti devono essere effettuati con bonifico bancario o postale. La detrazione avviene con un rimborso ripartito in dieci rate annuali di pari importo.

In condominio, le comunicazioni dei dati relativi ai pagamenti dovranno avvenire online entro il 28 febbraio di ogni anno.